Non voleva essere un giullare

4Regia: Paolo Scarlato
Anno: 2011

La magia del cinema è quella forza in grado di trasmettere le emozioni giuste che ricerchiamo inconsciamente in un determinato momento. La cura e la genialità sta nel fatto che spesso riuscire a trasmettere tali emozioni non è davvero cosa facile. Un’idea che diventa una immagine ed una immagine che diventa una emozione, forte e vera sulla pelle, chiara e diretta allo sguardo. E’ qui che si rivela l’artista, colui che riesce con l’impressione di un attimo a realizzare un grande capolavoro o un vero disastro. Distinguersi è l’impresa maggiore, riuscirci un grande successo. E il bello è non avere bisogno necessariamente di ricercare  film o lungometraggi di alta fama internazionale per provare certe sensazioni. Il panorama artistico è ricco di veri e propri geni, anche non affermati, che ritraggono con estrema cura e innata spiritualità intuitiva tutto ciò che immagina, tutto ciò che sogna. La passione alla base, la capacità intorno al prodotto finale. Spesso lo si ritrova in un grande film, molte volte può sorprenderci in un cortometraggio.  È qui che possiamo citare grandi esperimenti o veri e propri successi ed è il caso, questo, di Non voleva essere un giullare, dell’autore e regista Paolo Scarlato ( regista anche del corto Questo è un paese per vecchi, del 2011).

La trama o l’autentica realtà ( come ama definirla Scarlato) racconta di un grande uomo, di un grande artista del panorama musicale, Rino Gaetano. 3La stessa si sofferma sulle battute conclusive della sua vita, su quell’ultima canzone,sull’ultima ipotetica intervista e sulla inevitabile tragica fine. Le circostanze emblematiche che hanno caratterizzato la sua morte vengono raccontate dall’autore in poco più di 5’ minuti ed è davvero incredibile ed esaltante al tempo stesso quanto può suscitare interesse ed emozione una breve raccolta di immagini e suoni come questa.  Paolo Scarlato regala al pubblico un’opera in pillole. Grande tecnica e cura nei dettagli che impressionano lo schermo. Bravura ed esperienza artistica per il cast definitivo; su tutti Renato Marotta, nella parte di Gaetano ( già noto per L’onore e il rispetto di Salvatore Samperi , del 2006 e anche Vita da paparazzo di Pier Francesco Pingitore, del 2008) che riesce a ricreare con enfasi e un certo no-strano coinvolgimento emotivo quella sorta di velo misterioso che avvolgeva  il giovane cantautore. Non voleva essere un giullare può essere tranquillamente definito un piccolo capolavoro del cinema breve, un successo per il nuovo regista, testimoniato anche dalla grande partecipazione al Giffoni Film Festival edizione 2010, in cui ha riscosso notevoli ed entusiasmanti consensi. Un biglietto da visita davvero interessante.
“Voglio essere io a raccontare il mondo a chi non può sapere…” Rino Gaetano.
“Continuate ad inseguire i vostri sogni” Paolo Scarlato.