Vicky Cristina Barcelona – Colonna Sonora

Vicky Cristina Barcelona

Vicky Cristina Barcelona segna un nuovo approccio cinematografico per Woody Allen (Io e Annie, 1977; Zelig, 1983), affiancato da una scelta della colonna sonora in netto contrasto con il passato.

Se fino ad ora il regista aveva espresso il suo ecclettismo artistico tramite brani della grande tradizione jazz e classica (Gershwin per Manhattan, 1979; Tchaikovsky per Scoop, 2006; solo per citarne alcuni), qui la scelta è diversa; il film è accompagnato da una colonna sonora interamente dedicata alla cultura spagnola.

La chitarra acustica è lo strumento essenziale presente, visivamente e sonoramente, nel film; affianca i commenti del narratore esterno, le riflessioni dei protagonisti e, soprattutto, funziona da cornice nelle scene romantiche.
Da amante della musica quale è, Allen dedica ampio spazio alla scelta della colonna sonora; il suono è anch’esso un protagonista del film e aiuta lo spettatore a carpire il sentimento e il messaggio del regista.Nel caso di Vicky Cristina Barcelona la scelta di musiche iberiche trasporta lo spettatore, emozionalmente parlando, nel cuore delle scene; la musica latina è modo per esprimere la passione catalana preponderante nel film.

Gli autori della soundtrack sono selezionati meticolosamente; tra tutti spiccano i chitarristi virtuosi Paco De Lucia, che ci delizia con la sua Entre Dos Aguas, e Juan Serrano, scrittore ed interprete di Gorrión e Entre Olas.
Allen non è solamente affascinato dai grandi e noti nomi, tanto da dedicare spazio anche ad artisti emergenti; l’autodidatta chitarrista di strada Emilio De Benito è protagonista di un piccolo cameo ed appare nella scena girata nel parco di Avilés, vicino ad Oviedo.

La musicista di spicco del film resta, comunque, la nostrana Giulia Tellerini.  La sua dolce Barcelona ha l’incarico di narrare l’intera vicenda; funziona come una sorta di guida musicale alla penisola iberica.

L’incontro tra Allen e le note di Giulia Y Los Tellarini sembra essere stato casuale; pare infatti che una delle fidanzate dei musicisti abbia lasciato nell’albergo del regista un disco della band, e questi abbia selezionato due brani per il suo film (Barcelona, per l’appunto, e La Ley Del Retiro).

Un viaggio efficiente e passionale nella Spagna reinterpretata di Woody Allen, un intreccio tra sinossi e musica perfettamente e puntigliosamente riuscito.