Nel 2008 è arrivato in Italia il nuovo libro delle scrittrice americana Stephenie Meyer, celebre per la fortunata Saga di Twilight.
In The Host – L’Ospite, Meyer abbandona del tutto il mondo tenebroso e affascinante dei vampiri, per tuffarsi in un futuro apocalittico, dove la Terra viene invasa dagli extra-terrestri.
Queste nuove forme di vita, che invadono la terra silenziosamente e senza cruenti battaglie, si chiamano Anime. Il loro scopo principale è quello di portare la pace tra gli abitanti dei vari pianeti. Per riuscire nel loro intento, si legano agli esseri umani, ma anche alle altre forma di vita, inserendosi nei loro cervelli. Riescono così, ad ottenere il controllo totale del corpo, chiamato Ospite e ad impossessarsi anche, dei suoi ricordi.
Le protagoniste principali di questo nuovo romanzo, sono Melanie e Viandante. La prima è un’umana ribelle, catturata in extremis durante un agguato, che per sfuggire ai Cercatori, tenta il suicidio gettandosi da un ascensore. Viandante, invece, è un’anima, che prima di raggiungere la Terra ha vissuto su altri otto pianeti, ma mai per più di una vita. Impiantata nel corpo di Melanie, all’inizio collaborerà con i Cercatori, per cercare Jared e Jamie, il fidanzato e il fratellino di Melanie, ma col tempo invece di reprimere e assume del tutto il potere dell’Ospite, distruggendo Melanie cercherà di ritrovare la sua famiglia e di aiutarla.
Uno dei personaggi meno amati è la Cercatrice, colei che ha catturato Melanie e che in seguito perseguiterà Viandante, soprannominata affettuosamente Wanda dallo zio Jeb, per farsi rivelare, tramite i ricordi di Melanie, il rifugio dei ribelli. Il compito principale dei Cercatori, infatti, era quello di ricercare nuovi Ospiti e di trasformare, al momento dell’invasione il caos e le poche guerriglie che si creavano in pace.
“ti amo”sussurrai.“non dirlo come fosse un addio.” Invece dovevo.“io, l’anima che chiamano Viandante, ti amo, Ian, anche se sei umano. E ciò non cambierà mai, qualsiasi cosa io diventi.” […]“se anche fossi un Delfino, un Orso o un fiore, non mi importerebbe. Ti amerò per sempre, per sempre ti ricorderò. Tu sarai il mio unico compagno.”Le sue braccia si irrigidirono, mi cinsero ancora più forte, e sentii la furia scorrere dentro di loro. Era difficile respirare.”tu non vai da nessuna parte, Viandante. Tu resti qui.”
“Grazie, Wanda. Sorella mia. Non ti dimenticherò mai.”
“Sii felice, Mel. Goditi tutto. Gioiscine anche per me.”
“Te lo prometto.”
“Addio” sussurrammo insieme.”
Il 28 marzo 2013, il film The Host, tratto dal romanzo della Meyer e prodotto dalla Eagle Pictures, con la regia di Andrew Niccol, ha attirando l’attenzione di molti amanti del genere sci-fi, ma anche di chi, avendo amato Meyer con Twilight era curioso di vedere la trasposizione cinematografica del romanzo.
Pur se interpretato da attori famosi e diretto da Niccol (Lord of War, 2005; In Time, 2011) il film non riscuoterà un enorme successo, perché anche se si differenzia del tutto dai soliti film sugli alieni, molte vicende non verranno approfondite a favore di scene sdolcinate care alla scrittrice, che collaborando col regista ha lasciato ampio spazio all’amore. Come per i vampiri in Twilight anche le nuove di forme di vita aliene conquisteranno i teenagers gli eterni romantici e gli amanti del lieto fine.
“Ian mi strinse la mano, e si chinò a mormorarmi qualcosa tra i capelli. La sua voce era così bassa che soltanto io riuscii a sentirla. “Ti ho tenuta in mano, Viandante. Ed eri bellissima.”