Effetti Collaterali – Colonna sonora

Effetti Collaterali

Il thriller cinematografico è sicuramente uno dei migliori terreni su cui si muove Steven Soderbergh che, proprio agli inizi della sua carriera, girò l’ottimo Delitti e Segreti (Kafka, Steven Soderbergh, 1991).

Dopo il successo di Contagion (Contagion, Steven Soderbergh, 2011), il regista statunitense torna nelle sale cinematografiche con Effetti Collaterali (Side Effects, Steven Soderbergh, 2013), un’intensa pellicola che naviga e amalgama tra loro vizi umani, fragilità emotive ed immancabili inganni.

La tensione costante ed il ritmo crescente sono affiancati da note musicali d’eccellenza; la colonna sonora è affidata a Thomas Newman, maestro della composizione, già musicista per film come Le ali della libertà (The Shawshank Redemption, Frank Darabont, 1994), Era mio padre (Road to Perdition, Sam Mendes, 2002) e collaboratore di Soderbergh per Erin Brockovich – Forte come la verità (Erin Brockovich, Steven Soderbergh, 2000) e Intrigo a Berlino (The Good German, Steven Soderbergh, 2006). Il tocco esperto dell’autore è indiscusso; le note seguono fedelmente la pellicola, cambiando tono e umore al variare della tensione.

L’inizio è rassicurante, i suoni sono dolci e quasi compassionevoli, volti a raccontare la depressione della protagonista Emily Taylor (Rooney Mara). La sua incostanza mentale fanno da filo conduttore e sono seguite da sonorità che avvolgono proprio la fragilità e la volubilità della donna, coinvolgendo lo spettatore ed aiutandolo a comprendere il vortice mentale instabile. Ciò è riscontrabile immediatamente in Very Sick Girl, canzone che suddivide la sua acustica tra una candida dolcezza, assimilabile al suono di un carillon, e una ripetizione di note quasi compulsiva; anche il titolo rende chiaro l’intento descrittivo.

L’analisi della malattia s’infittisce di mistero con il trascorrere dei minuti scenici; Past Behaviour si adatta perfettamente ad un flashback minato da ombre oscure e da punti inesplorati, che aumentano i dubbi e ampliano le sfaccettature della mente umana. Il ciclone di depressione che investe la protagonista arriva al culmine nei due brani Knife e Hopelessness; entrambi parlano di disperazione, di una disperazione che appare senza via di ritorno, mescolando toni onirici e sonnambuli con drammaticità e ossessione continua.

La musica però cambia con il cambiare delle riprese; dopo l’inizio tormentato ma delicato, la tensione filmica svolta verso la lenta rivelazione del mistero e anche l’eroe principale del film diventa un altro: il medico psichiatra Jonathan Banks (Jude Law). Il cambio di prospettiva è immediato nella traccia numero 11, Poisonous Fog. La psicosi delle note precedenti è dimenticata; la sensazione immediata è quella della rivelazione, il suono richiama quello di uno sfaccettato scrigno scintillante che sta per essere aperto.

La vicenda che da questo punto in poi si delinea, quella del nuovo protagonista Banks a seguito dell’apertura dello scrigno, cambia continuamente tono poichè si alterna tra momenti di sconfitta e fallimento a momenti positivi e di risalita. Così cambia anche la colonna sonora che ad un certo punto diventa cupa e triste, quasi abbattuta e priva di speranza, così come sentiamo in Double Jeopardy.

St. Luke’s e Take Back Tomorrow ristabiliscono invece l’ordine del film e sono infatti le tracce conclusive. Una volta conosciuta la verità e risolto tutto ciò che di irrisolto c’era, l’acustica  ritorna gioviale e ariosa, senza abbandonare mai quella punta di cinismo e di acidità che sono tipici del suono della rivalsa, anche quando giustificata.

La chiusa finale The Forgotten People è un tocco da maestro di Thomas Newman; una canzone che decisamente si distacca da tutta la composizione precedente ma adatta ad accompagnare lo stato d’animo dello spettatore che, dopo aver seguito le vicissitudini del film, si ricongiunge con il regista capendo che probabilmente il finale non poteva essere diverso.

La musica è quindi fitta ma allegra, forse anche un po’ beffarda.

Quel che c’è da concludere su questa compilation è che la composizione è assolutamente semplice e priva di artifici o sbavatura. Tutti i suoni sono accostati alle scene, non sono mai preponderanti. Sono ripetitivi quanto basta e adatti alla descrizione del disturbo mentale, ma accrescono l’ansia con la prospettiva del film.
Thomas Newman ha saputo ben destreggiarsi con un thriller psicologico, coadiuvando il regista nell’impresa di incuriosire lo spettatore senza mai svelare troppo della risoluzione finale.

1. Acute Parasomnia
2. Very Sick Girl (Main Title)
3. Houston Free Meds
4. Relativity
5. Past Behaviour
6. Another Acquittal
7. Knife
8. Hopelessness
9. Allison Finn
10. Dark & Stormy
11. Poisonous Fog
12. Salt Water
13. Conduct Review
14. Double Jeopardy
15. Malingering
16. St. Luke’s
17. Take Back Tomorrow
18. The Forgotten People