Regia: Chris Arnold
Anno: 2012
A tutti quelli che si sono guardati allo specchio almeno una volta e si sono chiesti “chi sono veramente?”. Trans risponde con un’altra domanda: “sei abbastanza coraggioso da scoprirlo?”.
Trans è un film-documentario molto duro sulla comunità transgender: uomini, donne e tutte le sfumature comprese tra queste due definizioni, che ogni giorno devono lottare per affermare la propria identità.
Il regista di questo prezioso documento, che ci offre uno sguardo ravvicinato sul mondo transgender, è stato già autore per la televisione inglese di Sheila, un breve documentario sulla vita di un artista di strada transessuale, premiato anche al Chicago Film Festival. Laureato ad Harvard, Chris Arnold è stato per anni autore di documentari per la tv inglese (BBC e ITN) e in seguito uno dei più importanti registi di trailer presso la Cimmaron Productions, la principale agenzia pubblicitaria cinematografica di Hollywood, realizzando un migliaio di trailer, spot televisivi e documentari dietro le scene di film famosi come Excalibur (John Boorman, 1981), Mamma ho perso l’aereo (Chris Columbus, 1990), Basic Instinct (Paul Verhoeven, 1992), Ghostbusters (Ivan Reitman, 1984), Mrs. Doubtfire (Chris Columbus, 1993), Edward mani di forbice (Tim Burton, 1990) e Terminator 2 (James Cameron, 1991). Nel 2000 ha fondato una propria compagnia cinematografica, la RoseWorks, realizzando Frozen in Fear (2001), The O Tapes (2005), Bare Knuckles (2010).
Trans, vincitore della sezione documentari del 27° Torino GLBT Film Festival, attraverso le storie della comunità transgender americana, racconta la minoranza trans, senza dubbio una delle più fraintese e maltrattate, in America e nel mondo. Chi vive ogni giorno questa realtà, ha difficoltà ad essere rispettato come persona, per il semplice motivo di aver scelto fino in fondo la strada di un’esistenza autentica.
Il film parte dalla storia del comandante dell’aeronautica americana Christopher McGinn, abile chirurgo selezionato dalla NASA per seguire due missioni spaziali, che deciderà però di congedarsi e cominciare un percorso non meno impegnativo, quello della transizione MTF (man to female) per diventare Christine. Oggi la dottoressa McGinn si occupa di operazioni chirurgiche di conversione sessuale, ed è diventata madre, con la sua compagna, di una coppia di gemelli tramite inseminazione artificiale. A rendere eccezionale la sua storia, a cui si sono interessati anche i media (insieme alla sua partner, McGinn è stata ospite all’Oprah Winfrey show) è il fatto che Christine sia anche il padre dei suoi gemelli, visto che il seme utilizzato per l’inseminazione della compagna era quello congelato, in modo molto lungimirante, prima della sua conversione sessuale.
Trans mostra come la condizione di una persona la cui identità sessuale fisica non è corrispondente alla condizione psicologica della propria identità di genere non abbia età. Danaan ha 7 anni ma da quando ne ha soltanto due, sa di essere una bambina, nonostante la sua identità biologica dica altrimenti, e ha già convinto la sua famiglia a starle vicino in questo percorso. Cris, invece, è un’adolescente convinta di essere lesbica, finchè grazie ad internet scopre di essere una transgender FTM (female to man) e, sostenuta dalla sua ragazza, scopre di fronte a sè un mondo di possibilità recandosi alla Philadelphia Trans-Health Conference. Attraverso i suoi occhi il pubblico scopre protocolli e procedure che i transgender possono seguire per vivere finalmente la vita che desiderano. Informazioni purtroppo precluse a tutte quelle persone che non hanno i mezzi per riconoscersi in questa condizione, perchè non possono informarsi, prima di tutto tramite internet, che negli ultimi 10 anni ha permesso a tanti di affrontarne più tempestivamente i problemi.
Pam e Erica, invece, sono due padri di famiglia che attraversano a cinquant’anni lo stesso percorso di transizione MTF, una condizione a lungo negata ma non per questo meno urgente, nonostante debbano convivere con il dolore di non essere compresi dai loro affetti più cari. La storia di Chloe è invece quella di un adolescente MTF che dopo il diploma si trasferisce in una nuova città tentando di cambiare la propria esistenza vivendo in modo più autentico il proprio sè, ma si scontra tragicamente con le paure che ogni trans deve affrontare nel suo percorso.
Il film ci porta poi all’Oakland and San Francisco’s Transgender Day of Remembrance. Una giornata istituita dalla comunità transgender di queste città per ricordare i suoi numerosi morti, prostitute uccise con indicibile efferatezza, quasi come se la loro vita valesse di meno di quella delle persone normali, ma anche trans suicidi (il 41% delle persone, nella comunità transgender, ha tentato almeno una volta il suicidio, una percentuale altissima che testimonia la sofferenza a cui sono sottoposte). Questo film apre occhi e mente dello spettatore alla paura, alla discriminazione (persino i medici talvolta si rifiutano di visitare i trans, per non parlare delle difficoltà legate a trovare lavoro o anche soltanto una casa in affitto), alla violenza e all’ignoranza a cui sono sottoposte persone che vogliono soltanto vivere una vita normale.
In una scena del documentario, Erica, citando Oscar Wilde conclude in modo ineguagliabile per semplicità: “Sii te stesso, tutti gli altri sono già occupati”.
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