Regia: George Nolfi
Anno: 2011
“Molte persone vivono seguendo il cammino scelto da noi, perché troppo timorosi per esplorarne altri. Ma ogni tanto arrivano persone come voi, che superano gli ostacoli che mettiamo lungo la strada. Persone che capiscono che il libero arbitrio è un dono che non si sa mai come usare, fino a quando non si lotta per ottenerlo. È questo il vero piano del presidente e cioè che un giorno non saremo noi a scrivere il piano, ma voi”.
Harry (Anthony Mackie)
David Norris (Matt Damon) sta per vincere l’elezione per la carica di Senatore degli Stati Uniti, ma il vantaggio ottenuto precipita subito dopo, per una sbornia molesta presa durante una rimpatriata di studenti del college e resa pubblica dalla stampa. Durante una conferenza incontra una donna, Elise Sellas (Emily Blunt), di cui si innamora. La rincontrerà, per sbaglio, su un autobus.
Da lì qualcosa anzi qualcuno farà di tutto affinché i due non si rincontrino. David scoprirà per caso l’esistenza di questi Guardiani del destino: arrivato prima del previsto a lavoro, li troverà in azione davanti a sé.Da quel momento cercherà di sapere il motivo per cui non può stare insieme ad Elise e farà di tutto per stare con lei, perché deciso a proteggere la loro storia d’amore.
Liberamente ispirato da un racconto di fantascienza di Philip K. Dick, intitolato Squadra riparazioni (“Adjustment Team”), con I Guardiani del Destino Georg Nolfi esordisce alla regia, dopo aver sceneggiato film come Ocean’s Twelve (Steven Soderbergh, 2004), The Sentinel – Il traditore al tuo fianco (Clark Johnson, 2006) e The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo (Paul Greengrass, 2007).
Il film è ispirato a diversi generi cinematografici (commedia, thriller, azione e fantascienza) accompagnati da umorismo, ironia e suspense e incentrati su alcuni degli interrogativi fondamentali della vita umana, in particolare la questione sul libero arbitrio. L’uomo ha veramente il libero arbitrio? Quando e dove il caso incontra il fato? L’esistenza ed il conflitto fra Bene e Male.
Come dichiara il regista Nolfi: “I Guardiani del Destino sono l’espressione di un potere superiore. I loro poteri sono nettamente superiori a quelli terreni di una qualsiasi organizzazione segreta. Ci spingono sul percorso sul quale è stato stabilito che noi procediamo affinché tutto rientri nel grande piano generale”.
L’universo è costituito da due mondi separati, ma allo stesso tempo legati, quello degli uomini e dei guardiani del destino, che cercano di realizzare il piano del Presidente (Dio) apportando piccole modifiche alla vita delle singole persone. In questo modo prendere o non prendere un autobus diviene un’importante elemento all’interno del Grande Disegno.
Nolfi, regista e sceneggiatore del film, cambia qualcosa del racconto originale: come sfondo non c’è più la Guerra Fredda, ma la Manhattan di oggi; il protagonista non veste più i panni di un’ assicuratore, ma è un politico e soprattutto al posto della coppia sposata del racconto c’è un uomo che lotta contro forze più forti di lui affinché la sua storia d’amore possa iniziare. Inoltre alla fine del film era previsto un’incontro di David ed Elise con il Presidente (impersonato da un personaggio femminile), ma il regista non convinto decise di riscrivere e rigirare il finale, che è quello attuale.
Interessante è l’utilizzo dello spazio, i Guardiani del Destino possono attraversare una porta e trovarsi dall’altra parte della città in brevissimo tempo. Ci sarà un momento in cui anche il protagonista, grazie all’aiuto di uno dei guardiani, potrà usufruire insieme a Elise di queste porte con l’obbiettivo di essere più veloce dei Guardiani, che lo inseguono. Passaggio reso possibile da un cappello che solo i guardiani hanno.
Il film ha qualche somiglianza con La città degli angeli (“City of Angels”, Brad Silberling 1998), nel quale, però, è un angelo a innamorasi e ottiene di diventare un umano per stare accanto alla donna che ama, invece ne I Guardiani del Destino il protagonista è un umano che farà di tutto per riuscire a stare insieme alla donna che ama e remare contro i guardiani, una sorta di angeli che cercano di impedire la storia d’amore affinché si avveri il Grande Disegno del Presidente.
Angeli che sono protagonisti di film come 4 fantasmi per un sogno (“Heart and Souls”, Ron Underwood 1993) e Il cielo sopra Berlino (“Der Himmel über Berlin”, Wim Wenders 1997).
Altra somiglianza è con Men in Black (Barry Sonnenfeld, 1997), precisamente con il resettare la mente, operazione compiuta in tutti e due i film, ma in Men in Black sembra più spettacolare, per via della postura del personaggio e dal flash accecante.
I Guardiani possono anticipare le mosse degli umani, vedere cosa staranno per fare e questo fa quasi pensare a un occhio che vede tutto e di conseguenze al romanzo 1984 di Georg Orwell (“Nineteen Eighty-Four”, 1949).
Una storia d’amore che vince su tutto. Quel qualcosa più forte di David ed Elise, dei guardiani stessi e del Grande Disegno. E’ il libero arbitrio a decidere.