Regia: J. C. Chandor
Anno: 2014
Nell’anno più violento della storia recente di New York, un uomo cerca di mantenersi in bilico tra onestà e corruzione sullo sfondo di una città cupa e spietata, resa ancor più glaciale da un freddo inverno.
Abel Morales (Oscar Isaac), un immigrato che ha fatto fortuna in America, ha una bella moglie, Anna (Jessica Chastain), una bella casa, una bella famiglia ed un proficuo lavoro nel settore del trasporto e distribuzione del petrolio. Ora sta per concludere un importante affare con l’acquisto di una vasta area di deposito, ma una serie di concorrenti lo ostacolano derubando i tir e i suoi conducenti. In più un detective gli sta alle costole, indagando su presunte irregolarità.
Abel vede la corruzione, i soprusi e le pressioni che gravitano attorno a lui, ma sceglie di non agire con violenza o con altrettanta illegalità. Anche nell’ambito famigliare cerca di mantenere un equilibrio quando si creano contrasti con la moglie, che forse sarebbe disposta a scendere a qualche compromesso o ad occultare prove eventualmente rischiose.
La lotta dell’uomo solo contro tutti, di chi vuole contrapporre la propria integrità e rettitudine in un mondo subdolo e contaminato. Abel non è però il buono “piatto e semplice”: capisce, valuta ed è pronto anche a ricevere i colpi della fortuna. La sua forza sono la lungimiranza e il saper aspettare il momento giusto per agire e, forse, colpire a sua volta. Avrà la meglio in quell’annus horribilis newyorchese, che, secondo i dati statistici, fu il più drammatico quanto ad atti di violenza?
Il film è condotto con mano sicura, procede con lentezza ed ha una regia tradizionale, sorretta da ottimi dialoghi, interpreti perfetti e da un’atmosfera volutamente dimessa. Sembra di essere dalle parti di certi di film di Sidney Lumet o di James Gray (si vedano The Yards o I padroni della notte) per le tematiche legate alla giustizia, alla corruzione cittadina e all’individuo diviso tra il suo microcosmo famigliare ed il macrocosmo esterno.
Il regista J. C. Chandor, anche autore dello script, ha già diretto Margin call (2011), nominato all’Oscar per la sceneggiatura, e All is lost – Tutto è perduto (2013), che ponevano ancora una volta il singolo davanti agli imprevisti del caso.
Nonostante non fossero stati scelti per primi (inizialmente le parti furono offerte a Javier Bardem e Charlize Theron), i due protagonisti funzionano perfettamente: Oscar Isaac (A proposito di Davis, 2013, I due volti di gennaio, 2014) recita in modo equilibrato ed incarna in modo credibile l’uomo integro ma dallo sguardo costantemente inquieto. Jessica Chastain (The tree of life, 2011, Zero dark thirty, 2012, Lawless, 2012) si conferma tra le migliori attrici in circolazione, divisa tra il ruolo di madre, che protegge l’equilibrio e la facciata borghese della famiglia, e quello di moglie, che comprende, ma fatica a giustificare la morale del marito. Meritata è arrivata la candidatura ai Golden Globe 2015 come miglior attrice non protagonista.
1981 Indagine a New York, titolo un po’ vecchio stile e meno efficace dell’originale A most violent year, è un film di nicchia e dalla struttura solida, avvincente nei dialoghi e limpido nel tratteggiare caratteri e delineare una certa cupa atmosfera, che tende a sfatare, tra le altre cose, il mito del sogno americano. Non ci si aspettino sparatorie, inseguimenti e colpi di scena, né tanto meno indagini a sfondo thriller, perchè il film è ben altro. Arrivato da noi con due anni di ritardo grazie ad una distribuzione coraggiosa, è una pellicola da scoprire e apprezzare come antidoto a tanta cinematografia usa e getta che invade le nostre sale.