THE SERPENT

the serpent

Anno: 2021
Regia: Tom Shankland, Hans Herbots

La miniserie in otto puntate ripercorre le tappe fondamentali della vita di Charles Sobhraj, soprannominato “The bikini killer” e “The Serpent”, truffatore e assassino che negli anni ’70 seminò il panico nella città di Bangkok e in altri Peasi dell’Asia, drogando, derubando e uccidendo le sue vittime, per lo più giovani hippie in vacanza.

Il criminale, interpretato dall’attore francese di origine algerina Tahar Rahim, pare avesse un certo fascino ed una particolare abilità nell’infondere fiducia al prossimo, armi fondamentali tali che lo hanno favorito nel corso della vita a creare la sua fitta rete di truffe e a sfuggire più volte alle forze dell’ordine di mezzo mondo.

Il suo modus operandi è una vera e propria firma d’autore. Servendosi della propria compagna interpretata dall’attrice Jenna Coleman e del fedele servitore Ajay (Amesh Edireweera) Charles sceglie accuratamente le proprie vittime adescandole con scuse banali e creando subito una forte empatia con loro, offrendosi di aiutarle durante la loro permanenza a Bangkok. Il passo successivo è un invito ad una festa durante la quale egli lascia cadere nei loro bicchieri una particolare droga che li fa stare male, soprattutto di stomaco, quasi come una banale malattia che si può contrarre in posti esotici come quello.

A quel punto invece di chiamare l’ospedale si offre di ospitare e curare i malati spacciandogli per medicina quella che invece è altra droga e sottraendo a questi ultimi il passaporto in modo da sequestrarli indirettamente e servirsi di loro il più a lungo possibile. Spesso i malcapitati muoiono dopo giorni di sofferenze e i loro corpi vengono bruciati o seppelliti in luoghi nascosti. Questo permette a lui e ai suoi due complici di poter utilizzare i passaporti delle vittime per uscire dal paese per compiere altre truffe o per sfuggire eventualmente alle forze dell’ordine.

the serpent una scenaTutto fila liscio per molto tempo fin quando sulla scrivania del funzionario dell’Ambasciata Olandese a Bangkok, Herman Knippenberg interpretato da Billy Howle, non compare la lettera di un cittadino olandese che denuncia la scomparsa di una giovane coppia partita per l’Asia senza più tornare o dare notizie. Knippenberg inizia ad avere subito dei sospetti che ci sia un legame con una coppia di cadaveri carbonizzati ritrovati a Bangkok e conduce delle indagini personali pur non avendone l’autorità e soprattutto il permesso da parte dell’Ambasciatore olandese. Piano piano i collegamenti si faranno sempre più forti e le prove sempre più concrete e catturare Charles diventerà per Knippenberg una vera e propria ossessione che metterà a rischio la sua carriera lavorativa e la relazione con la propria compagna (Ellie Bamber).

Un’altra persona che ha dedicato e rovinato la propria vita per seguire Charles è senza dubbio la compagnia Marie-Andrée Leclerc, anche lei colpita dal suo fascino ed in qualche modo adescata a Bangkok proprio come una delle tante vittime, con la differenza che nei piani di Charles lei sarebbe diventata una sua complice utile per creare la parte della coppia felice e rassicurante che fa la bella vita in Thailandia. Ma più vanno avanti a mentire e compiere crimini e più la coscienza di Marie le provoca rimorsi e malessere, misti ai dubbi sulla veridicità dell’amore di Charles nei suoi confronti. Inizia a rifiutarsi di conoscere persone per poi ingannarle, è stufa di mentire, vuole essere sé stessa con il suo compagno e avere figli. Non ne può più di far parte del gioco torbido e soffocante di Charles.

Ma cosa spinge quell’uomo a fare tutto questo? Facciamo un passo indietro.
Charles nacque nel 1944 a Saigon da madre vietnamita e padre indiano che poi sparì abbandonandoli. Per questo motivo la madre ebbe un altro compagno con il quale decisero di trasferirsi a Parigi. Qui la vita per Charles non fu semplice poiché sentiva una discriminazione pressante da parte dei francesi per via del colore della sua pelle, cosa che lo classificava sempre come un cittadino di serie b, povero e senza prospettive.
Questo desiderio di riscatto lo spinse a compiere le sue prime rapine e a scontare le sue prime condanne in carcere.

Nemmeno l’incontro con l’amore della sua vita e futura moglie Chantal Compagnon lo convinse a fermarsi. La loro storia fu travagliata e costellata da arresti, nonostante la nascita della loro figlia avvenuta a Mumbai. Qui iniziano le prime truffe ai danni dei turisti e avvengono gli ennesimi arresti, cosi Chantal stanca di quella vita torna a Parigi portando con sè la bambina.

Rimasto solo Charles individua in Marie-Andrée Leclerc la donna emotivamente ideale per stare al suo fianco, percepisce in lei un senso di insoddisfazione, di repressione e senza troppa fatica riesce a trascinarla nel suo mondo fatto di menzogne, truffe e continue fughe, trasformandoli in una sorta di Bonnie e Clyde degli anni ’70.

Dopo essere riusciti a fuggire per molto tempo utilizzando la loro abilità nel cambiare identità grazie ai passaporti sottratti alle vittime, furono catturati dalla tenacia di Knippenberg che non si arrese mai, riuscendo ad ottenere per loro un mandato di arresto internazionale.

Nonostante questo Charles non fu mai condotto in Thailandia dove su di lui pendeva la condanna a morte. Riuscì ad ottenere una banale pena carceraria che scontò in India fino al ’97 anno in cui si trasferì a Parigi poiché in quel paese non pendevano accuse su di lui. Lì iniziò a rilasciare interviste a peso d’oro e a fare la bella vita.

Nel 2003 durante un viaggio in Nepal, Paese in cui era ancora ricercato, a causa della sua vanità, non riuscì ad esimersi dal rilasciare l’ennesima intervista che però gli costò l’arresto e la condanna all’ergastolo che sta ancora scontando all’età di 77 anni.
Per quanto riguarda la sua compagnia di crimini, morì di cancro nel 1984 all’età di 38 anni.

Come tutte le rappresentazioni tratte da storie vere, anche questa suscita un particolare interesse, accresciuto dalla capacità dei registi Tom Shankland e Hans Herbots di rendere perfettamente l’idea del fascino malato di quest’uomo che spinge lo spettatore a voler vedere con eccitazione la prossima puntata per capire come andrà a finire la vicenda, pur percependo un senso di angoscia e disagio espresso dagli eventi, dall’ambiente e dai personaggi stessi.

In Italia la miniserie è visibile sulla piattaforma Netflix a partire dal 2 Aprile 2021.