Ruby Sparks

Regia: Jonathan Dayton e Valerie Faris
Anno: 2012

Ragazza dei sogni è l’espressione usata dagli uomini per descrivere la donna ideale. Ogni uomo ha la sua, completa di tutte le caratteristiche che la rendono tale: personalità, fisicità, colore degli occhi e dei capelli, sorriso, gusti musicali e modo di fare l’amore.
Non capire le donne
è un’altra espressione largamente usata dagli uomini ma si riferisce alle donne in carne e ossa, quelle vere, che s’incontrano nel corso della vita.
I due concetti sono chiaramente in conflitto, l’uno opposto all’altro.
Ma che succede se un romanziere, cioè una persona capace di dar vita a un personaggio di fantasia e di caratterizzarlo meglio di chiunque altro, immagina la sua donna ideale?

Calvin (Paul Dano), è un giovane scrittore di successo, eppure non è felice. Una spessa coltre di depressione si è posata su di lui. Suo padre, uomo serio e inquadrato è morto, e sua madre si è risposata con un folle artista di nome Mort (Antonio Banderas); la sua ragazza lo ha lasciato nel momento del dolore e, come se non bastasse, è vittima del blocco dello scrittore.
Suo fratello Harry (Chris Messina), manager e uomo pragmatico, per scuoterlo, lo incita a conoscere donne e lo trascina in palestra perché per lui un bel fisico è la prima cosa ad attrarre l’altro sesso.
Harry è un tipo fisico, Calvin invece è completamente mentale. È la sua mente ad aver bisogno di stimoli e di amore, ad essere legata, più del corpo, al naturale istinto di sopravvivenza. E la sua mente farà di tutto per rendere di nuovo vivo Calvin, se non nel momento conscio, in quello subconscio dei sogni.

Da un po’ Calvin fa un sogno ricorrente e bellissimo, in cui incontra una ragazza dai capelli rossi di nome Ruby Sparks (Zoe Kazan). Ruby è una ragazza snella, con un viso pallido, leggero e dolce, e con due occhi verdi sognanti e profondi; è spigliata, intelligente, dolcemente folle e piena di vita. È una scintilla di vita proprio come dice il suo nome. Ma tutto ciò non basta a descriverla perché a crearla è stata la mente di un romanziere, per cui Ruby è straordinariamente reale e per descriverla bisognerebbe conoscere ogni anfratto della sua anima e di quella di Calvin. Basta forse dire che Ruby ha quel certo non so che. È l’amore incarnato, la donna dei sogni per Calvin. E lui se ne innamora.
Calvin ne parla al dottor Rosenthal (Elliot Gould), il suo psichiatra, nonché la persona che meglio lo conosce. Per la prima volta Calvin accoglie dunque Ruby nel mondo conscio delle parole. Subito dopo comincia a scrivere di lei e dei loro incontri onirici, finché un giorno, Ruby appare, ed è la ragazza di Calvin.
È esattamente come lui l’ha sognata e come l’ha descritta alla sua macchina da scrivere. E lei appare così, con tutta la naturalezza e l’irrazionalità che la contraddistinguono.

Ruby non sa di essere l’invenzione di Calvin. Crede di averlo realmente incontrato al parco (evento avvenuto in un sogno di Calvin) e crede di avergli dichiarato il suo amore quella sera accanto alla piscina (altro avvenimento del sogno), un amore fuori dal comune perché suggellato dalle parole “Ti ho sempre cercato”.
Il bello è che nel sogno è Ruby a pronunciare quelle parole, come avesse un’intesa perfetta con Calvin, e come se fosse sempre esistita e l’avesse sempre cercato. Il gioco allora si ribalta: lui è il ragazzo ideale di Ruby.

Dopo il panico iniziale Calvin si lascia trasportare dall’avvenimento. E questo elemento di irrazionalità tira fuori il meglio di lui. Ruby è così piena di vita, è una pittrice, è sempre stata attratta da ragazzi poco di buono, ama i film di zombie ed è genuinamente gioiosa. Calvin è l’opposto eppure è come se anche lui, dentro, fosse sempre stato così.
I due vivono un rapporto intenso, magico: ballano fino allo sfinimento, fanno l’amore ovunque e vedono maratone di film di zombie, giocando a bere uno shot ogni volta che qualcuno viene mangiato (trovata divertentissima questa, anche perché il film che vedono è l’intramontabile Splatters di Peter Jackson, 1992).

Il tempo si dilata come non avesse importanza, e sembra che quella realtà sognante non debba mai finire.
Ma il loro amore diventa sempre più reale, come lo diventa Ruby. Se al principio è un amore pieno di passione, col passare del tempo le cose peggiorano e il sogno diventa una realtà pesante da sopportare. Ruby non sembra essere più la ragazza ideale, e Calvin non riesce più a capirla, a controllarla.
Calvin allora decide di costringere Ruby ad amarlo come prima, a desiderarlo come all’inizio della loro storia. Così, torna a scrivere di Ruby, di quanto lei sia innamorata di lui, di quanto si senta sola se lui non c’è, e lei fa tutto ciò che Calvin scrive.
Pian piano Calvin trasforma Ruby nella sua marionetta, finché, sovrastato dal senso di colpa, decide di rivelarle che è una sua fantasia, un suo personaggio.
Ruby allora cerca di fuggire ma Calvin, usando la sua macchina da scrivere, non glielo permette. E questo potere, unito alla folle paura di perderla, tira fuori il peggio di lui.

La realtà si trasforma in incubo. Il tempo si stringe, soffoca tanto i personaggi quanto lo spettatore, e tutto precipita a gran velocità verso il basso. Ruby, prigioniera, è costretta ad abbaiare come un cane, a muoversi come un grottesco burattino, a eseguire ogni ordine psicotico Calvin scriva.
Il punto di rottura giunge come un tonfo e la storia sembra prendere fiato come dopo una stringente apnea emotiva.

Ruby Sparks ha avuto la sua prima al Festival del Film di Locarno ed è stato distribuito negli USA dal 25 luglio 2012. I registi Jonathan Dayton e Valerie Faris sono gli stessi di Little Miss Sunshine (2006) in cui il protagonista era sempre Paul Dano.

È da notare che la sceneggiatura di questo film che tratta l’argomento della ragazza ideale e di quella reale, è stata scritta da una donna: proprio Zoe Kazan (Ruby).

Da vedere.

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