Moonrise kingdom – Una Fuga D’Amore

Regia: Wes Anderson
Anno: 2012

Lasciatevi trasportare da un’innocente, disinibita, storia d’amore tra due strani dodicenni in fuga dalla loro realtà fatta di regole e conformismi.
Moonrise Kingdom – Una Fuga D’Amore, non è un film che si può andare a vedere impreparati.
Bisogna allacciare le cinture e prepararsi a credere a quello che si sta per vedere. Fingere, per esempio, che un dodicenne possa essere colpito da un fulmine e rialzarsi poco dopo, senza interrogarsi sul realismo di ciò che si vede, e non solo.
Un viaggio simpatico, sarcastico, satirico, ironico, tra le pieghe sottili del proibizionismo e della voglia di ribellione, tra i risvolti colorati dell’innocenza e dell’istinto, tra gli stretti corridoi della burocrazia e dell’età adulta.
Questo è uno di quei film che sfida ad andare oltre, che spezza gli spettatori in due: quelli che apprezzano, e quelli che lo amano, ovvero quelli che si fermano in superficie, e quelli che scavano a fondo.

È la storia di due dodicenni: Sam Shakusky (Jared Gilman, all’esordio) e Susy Bishop (Kara Hayward, all’esordio) strani, stralunati, straordinari. Lui orfano, cresciuto in una famiglia disinteressata, scout esploratore e cartografo. Lei figlia di avvocati, bambina problematica, sempre con il binocolo agli occhi per guardare le cose più da vicino.
I due si conoscono ad una recita, o meglio, lui conosce lei, si scrivono e decidono. Via lontano, da soli verso il Moonrise Kingdom, così ribattezzato, a ripercorrere il cammino di migrazione degli indiani Chickchaw, mobilitando l’intera comunità dell’isola alla loro ricerca e scuotendo gli animi di tutti dal profondo della loro monotonia.

Questa la trama di un film fresco, stravagante e affascinante diretto da Wes Anderson, creativo regista ben noto per il film in stopmotion Fantastic Mr. Fox (2009), che scrive Moonrise Kingdom assieme a Roman Coppola, figlio del ben più famoso Francis Ford.
Un cast che non lascia a desiderare, visti i nomi di Bruce Willis (Pulp Fiction, Quentin Tarantino, 1999; Sin City, Robert Rodríguez, Frank Miller e Quentin Tarantino, 2005) nei panni del commissario di polizia Sharp, ed Edward Norton (Fight Club, David Fincher, 1999; American History X, Tony Kaye, 1998) che interpreta un rigoroso ma buffo capo scout.
Forse non era nemmeno necessario inserire questi due nomi spesso associati a film di tutt’altro genere e fattura, ma è evidente che la loro presenza richiamerà tanti spettatori al box office e darà loro l’opportunità di apprezzare un film dalla premessa non proprio irresistibile.

Una sceneggiatura particolare e fuori dalle righe ed un film interpretato coralmente in ognuna delle sue componenti per tener sempre viva una realtà ribelle, diversa. Tutto sembra essere descritto dal punto di vista un po’ stralunato dei ragazzi: i personaggi, i luoghi, le istituzioni, i dialoghi.
Nessun personaggio è davvero normale fino in fondo e forse è proprio questa la sottile satira sollevata nei confronti della società: proprio i più rigorosi e conformisti saranno colpiti ed affondati mentre i sentimenti e le storie più pure e coinvolgenti saranno vissute proprio dai ragazzi, quelli strani, quelli che all’inizio sembrano essere esclusi dal mondo sociale e alla fine, come in ogni film che si rispetti, passano sotto l’arco del cambiamento e conquisteranno tutti, anche il capitano della polizia.

Regia magistrale, in completa sintonia con ogni singolo elemento. Attori, comparse, tutto si muove e si evolve con lo stesso linguaggio.

Fotografia notevole e anch’essa coerente al resto. Dalle inquadrature iniziali, carrellate e panoramiche estremamente grandangolari in sintonia con la buffa e curata concomitanza di scenografia e costumi, fino ad arrivare a primissimi piani densi di emozioni nel finale. Nessuna immagine è troppo vuota, nessuna troppo piena di elementi, ma sono piene e vuote quando serve l’una o l’altra caratteristica ad interpretare l’evento emotivo sotto la superficie dell’immagine.

Piacevole guida turistica è la colonna sonora, che inquadra dai primi secondi il clima di tutto il film e prosegue nell’interpretarlo correttamente fino alla fine.

Presentato al Festival di Cannes a maggio di quest’anno, il film è in uscita il 5 dicembre 2012 nelle sale Italiane distribuito dalla Lucky Red.
Diciamoci la verità. Moonrise Kingdom non è un film mainstream, eppure è riuscito ad incantare critici e spettatori.
Un must per chi vuole tuffarsi per un paio d’ore in una divertente e nuova commedia cinematografica, e soprattutto per chi nel 2012 vuole andare a vedere un film nuovo.
Biglietti per favore!

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